La cisterna

Nel I secolo d.C. alla sommità del pendio orientale dell’insenatura del Varignano fu costruita una cisterna. La struttura, incassata nel fianco della collina, ha forma rettangolare ed è divisa da una serie di pilastri collegati da archi che corrono nel senso della lunghezza; tutta la superficie interna è rivestita da cocciopesto per rendere le superfici impermeabili.

La cisterna poteva contenere oltre 570.000 litri di acqua che probabilmente provenivano da un fiume sotterraneo oggi non più attivo; per resistere alla pressione prodotta da tanta capienza, il lato rivolto a valle è rinforzato nella parte esterna da una serie di contrafforti in muratura.

Un sistema di tubature in piombo portava l’acqua per caduta alla Villa e riforniva in particolare gli ambienti termali.

Nel XVIII secolo la cisterna è stata riutilizzata per la costruzione di un edificio rurale (l’attuale biglietteria) con annessa una stalla; è stata poi restaurata in anni recenti per ricostruire la copertura in parte crollata e per renderla accessibile ai visitatori.